TAVOLO MULTIFUNZIONE UJK PARF SYSTEM
TAVOLO MULTIFUNZIONE UJK PARF SYSTEM

Per qualsiasi progetto di falegnameria, tenere fermo il materiale che si sta lavorando e fare tagli bene in squadra sono precondizioni da soddisfare a prescindere che ci si trovi o meno a lavorare proprio in una… falegnameria. Nei lavori sul posto o in cantiere, ad esempio, oppure in un locale troppo piccolo per ospitare un banco da falegname e una squadratrice. In tutti questi casi ma non solo a venire in aiuto e a permettere di risolvere ambedue le esigenze in un colpo solo c’è il tavolo multifunzione, o MFT (Multi Function Table): un banco da lavoro che può essere trasportato o messo via agevolmente, composto da una base leggera e ripieghevole e un piano in MDF multi-forato. Festool è stato il primo brand a commercializzarlo, ma ne esistono ormai di diversi marchi.

Le Parf Sticks, ovvero le due righe di acciaio che consentono di impostare un preciso schema di forature. Sono predisposte
con 11 fori a interasse 96 mm e danno la possibilità di sfalsare i centri di 32 e 48 mm.
  Le due boccole di foratura per la punta da 3 mm hanno un terminale differente; quello

più lungo serve solo nel caso sia necessario forare con le due Parf Sticks sovrapposte. La guida per la punta viene esercitata attraverso una bronzina che mantiene basso l'attrito.
                                           
Ciò che rende speciale questo tipo di tavolo sono proprio loro, i fori sul piano:consentono non solo di bloccare pezzi di qualsiasi forma mediante l’uso di morsetti e una schiera di altri dispositivi di fissaggio dedicati, ma anche di offrire un riferimento accurato per il taglio del materiale. Lo schema di foratura prevede infatti file di fori perfettamente ortogonali tra loro, e utilizzando alcuni cani, un binario di guida (ma basta anche solo una battuta dritta) e una circolare, diventa possibile approntare ovunque e in modo molto rapido una stazione di taglio con prestazioni analoghe a quelle di una squadratrice professionale. L’idea è pratica e funzionale e i prodotti commerciali, vista la richiesta e il fatto che la foratura del piano richiede un processo a controllo numerico, sono piuttosto cari.

Lo svasatore manuale è un accessorio praticamente indispensabile ma va acquistato a parte. Calza all’interno dei fori producendo un sottosquadro che consente alla sottile flangia dei cani di terminare a filo con il piano.

Il kit base comprende due cani bassi, quelli di altezza maggiore e i Super Dog sono accessori a richiesta. Gli ultimi sono suddivisi in cinque sezioni: serrando il terminale zigrinato i due anelli inferiori si compattano andando a schiacciare le oring, e queste, di conseguenza, tendono ad espandersi nel foro bloccando rigidamente il cane.

Per questo motivo si sono iniziati a vedere nel tempo vari dispositivi che consentono di realizzare in proprio le forature, e dunque il piano di lavoro, a una frazione del costo di quelli commerciali. Con questi sitemi inoltre dimensioni e materiale possono essere personalizzati e il piano può essere replicato (se è usato come stazione di taglio si usura rapidamente) tutte le volte che si vuole. Si tratta in genere di dime realizzate a CNC, da usare assieme alla fresatrice e l’anello di guida, che hanno uno schema di foratura fisso e il conseguente limite di essere poco versatili. Espongono inoltre al rischio di un errore cumulativo nell’esecuzione delle forature. Esiste però una soluzione diversa, ideata da Peter Parfitt e prodotta da UJK con il nome di Parf Guide System.
Si basa su un famoso quanto antico teorema, quello di Pitagora: in un triangolo rettangolo il quadrato costruito sull'ipotenusa è equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui cateti. Dando ai lati della figura una misura coerente con l’enunciato, si può star certi che l’angolo formato tra i due cateti è esattamente di 90°: 3,4 e 5 (per l’ipotenusa), ad esempio, o il loro raddoppio: 6,8 e 10. Su questa ultima terna di numeri si basa il funzionamento del Parf Guide System. La nuova versione MKII messa da poco in commercio è un kit molto completo che comprende due righe in acciaio da un metro (Parf sticks), due boccole e una guida da foratura, una punta da 3 mm, una punta tipo Forstner da 20 mm, due cani a basso profilo, un adattatore per l’aspirazione e tre pin di centraggio. Il sistema può essere implementato con diversi accessori molti dei quali sono visibili in questa recensione.

La guida di foratura prevede un attacco per l’aspiratore; il suo funzionamento si è dimostrato più efficiente quando la punta viene fatta girare ad alta velocità e risalire frequentemente durante la foratura.

COME SI USA ;
La lavorazione del piano avviene in due fasi: con la prima si definisce lo schema di foratura realizzando fori da 3 mm, con la seconda i fori vengono portati alla misura finale di 20 mm. La prima cosa da fare è stabilire come centrare lo schema in relazione alle dimensioni del materiale. Il metodo più semplice è quello di usare una delle due Parf Sticks per centrare il numero di fori più appropriato alle misure del piano rispetto alla lunghezza dei due lati. E’ opportuno mantenere i fori a una certa distanza dai bordi, sia per preservare l’integrità del piano, sia per poter posizionare al di fuori dello schema principale delle forature che possono tornare utili per diverse applicazioni. Ad esempio per piazzare due cani per il binario di scorrimento della circolare, in modo che il taglio non avvenga in corrispondenza dei fori e i cani stessi non interferiscano con il movimento dell’utensile, come si vedrà più avanti. Stabilito il posizionamento si esegue la foratura del primo e l’ultimo foro del lato di inizio, inserendo di volta in volta il pin di centraggio nel foro appena eseguito per assicurare la posizione della Parf Stick (1 e 2).
                              
E’ fondamentale che questi e i successivi fori da 3 mm siano passanti nel piano, perché la punta centratrice della Forstner che sarà usata per allargarli non è in grado di forare. Si procede con le rimanenti forature (3), poi uno dei due pin può essere rimosso per far ruotare la riga di acciaio sul secondo lato (4). A questo punto entra in azione la seconda Parf Stick con cui si definisce il triangolo rettangolo: si centra il foro 0 della riga sul sesto foro realizzato sul primo lato (5) e si collega il decimo con l’ottavo della prima Parf Stick. Il collegamento si attua con la vite a cannocchiale in dotazione (6). Con il fissaggio in tre punti il triangolo è inamovibile e si può procedere a forare il secondo lato con le stesse modalità viste per il primo (7). Lo stesso procedimento si ripete per il lato opposto, poi, disponendo una Parf Stick parallelamente ai lati maggiori e bloccandola alle estremità con due pin, si procede a terminare lo schema di foratura (8). A questo schema, come dicevamo, si possono aggiungere dei fori. Le Parf Sticks prevedono infatti dei fori intermedi contrassegnati dai numeri 32 e 48 che sono degli offset di pari misura in millimetri rispetto all’interasse di 96 mm assegnato alle forature da 0 a 10. Per il nostro piano abbiamo previsto due fori a una distanza di 32 mm dal perimetro dello schema che cadono a metà tra le file centrali e distano dunque 48 mm da ciascuna di esse. Per realizzarli basta sfalsare la Parf Stick di 32 mm sul primo lato e di 48 sul secondo (9 e 10). Per poter fissare successivamente la guida di foratura su questo lato i fori da eseguire saranno 3 (11).


Si entra così nella fase successiva in cui i fori vengono portati al diametro finale di20 mm. La guida di foratura viene usata inizialmente con la punta Forstner inserita nella boccola più vicina all’estremità della guida stessa, fissandola in posizione con i pin (12). Utilizzandola nei due versi (13) e sfruttando ogni volta due dei tre punti difissaggio, lo schema di foratura può essere completato solo al 70% perché in alcune posizioni i fori di centraggio della guida cadono in punti dove la foratura è già stata portata a 20 mm. Per completare il lavoro la punta va spostata nella seconda boccolae la guida fissata al piano usando i particolari cani di centraggio presenti nelle dotazioni (14).

L’USO CON LA CIRCOLARE E I DISPOSITIVI DI FISSAGGIO

Per realizzare le 79 forature del nostro piano multifunzione (1100x700 mm) abbiamo impiegato all’incirca un’ora e un quarto, non molto se si pensa alle numerose occasioni in cui il piano può tornare utile anche in un laboratorio attrezzato di tutto punto. Dopo aver completato il lavoro la prima cosa che abbiamo fatto è stata naturalmente la verifica dell’ortogonalità dei riferimenti, controllo che abbiamo eseguito misurando i tagli fatti con la circolare. Il sistema a clip che consente di bloccare il binario di scorrimento, nella sua semplicità, si è dimostrato valido; i due accessori si ancorano ai Super Dog e trattengono la guida all’altezza impostata. Idem per la funzionalità dei Super Dog stessi, il sistema a schiacciamento del doppio o-ring di gomma rende il loro fissaggio particolarmente inerte.
                                                                                         

Le due clip che permettono di vincolare la guida di scorrimento ai SuperDog e di trattenerla in posizione rialzata.

Per saggiare la precisione dei 90° abbiamo fatto una prima prova tagliando un pannello di multistrato e verificando eventuali errori con la squadra. Per quanto fornisca un’indicazione di massima, il metodo non è certamente infallibile ed è per questo che siamo passati a una prova strumentale più seria, quella dei quattro tagli.

Si tratta di tagliare uno per uno i quattro lati di un pannello mandando ogni volta il lato appena tagliato in battuta, in questo caso contro i cani piazzati sul piano. Con l’ultimo taglio si produce un listello che viene misurato alle estremità per riscontrare eventuali differenze sulla larghezza; ogni minimo errore sullo squadro viene in questo modo moltiplicato per quattro. Nonostante le dimensioni del pannello ci abbiano obbligato ad usare i cani in posizione ravvicinata, il risultato è stato a dir poco sorprendente: 0,012°, siamo praticamente al livello di una CNC. La stessa precisione può essere naturalmente raggiunta anche sui tagli a 45°, operazione che si svolge inserendo i cani di battuta in diagonale rispetto al binario.

Uno degli usi più continuativi di un piano multifunzione è comunque quello che permette di bloccare il materiale per poterlo lavorare con gli attrezzi manuali o con gli elettroutensili; sulle possibilità offerte dai diversi posizionamenti dei morsetti crediamo non serva spendere parole, una nota la riserviamo al sistema di fissaggio a eccentrico che si può acquistare come accessorio insieme al kit UJK: lavora in combinazione con alcuni spessori presenti nel corredo ed è un sistema pratico e molto comodo perché oltre a permettere il fissaggio di pezzi rastremati o con forma particolari non ostacola il passaggio degli utensili sulla superficie del materiale.

Il sistema accessorio di fissaggio a eccentrico consente di
non avere ostacoli sulla superficie del materiale.

Il costo del Parf Guide System si avvicina a quello di un piano MFT e non è propriamente irrisorio, ma vista la

fattura dei componenti del kit e il fatto che il sistema possa essere impiegato all’infinito nelle situazioni più disparate (per dirne una, utilizzando le posizioni sfalsate sulle Parf Sticks si possono realizzare le file di fori per i ripiani regolabili delle scaffalature usando solo il trapano), compresa naturalmente la foratura dei più pesanti banchi da falegname, riteniamo che sia un investimento di sicuro rientro.
                                
Le possibilità di fissaggio su un piano MFT sono pressoché infinite ma il bello è che bastano due cavalletti per sfruttare tutti i vantaggi offerti da questo sistema.




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