La pirografia è l'arte di incidere a caldo, ossia realizzare, con un attrezzo dotato di punta rovente, una traccia indelebile della forma desiderata, come una matita può fare sulla carta. I materiali adatti alla pirografia generica sono diversi: legno, sughero, compensato, carta, cartone, feltro, cuoio, materie plastiche (similpelle, poliestere espanso, plexiglas, resine sintetiche rigenerate), stoffe, tessuti (velluto). Per certi materiali molto più resistenti, solo un apparecchio professionale con elevate caratteristiche tecniche di potenza e funzionalità come il 1010 può dare ugualmente ottimi risultati. Il pirografo 1010 permette di lavorare su avorio, creta (cotta), tipi molto duri di legno, ecc. L'uso del regolatore di calore dell'ansa, permette di realizzare una traccia più omeno marcata e più o meno scura in relazione alla velocità di lavoro; infatti con una bassa velocità di lavoro è sufficiente una ridotta quantità di calore o viceversa. Pertanto fissata una certa intensità in funzione del materiali su cui si opera, si possono ottenere dei punti più scuri o più chiari, diminuendo o aumentando la velocità di lavoro calcando più o meno la punta sul pezzo. Arte antichissima e po dimenticata, la pirografia è stata riscoperta sia come hobby sia come vera e propria espressione artistica, grazie ai moderni apparecchi elettrici. Praticata oggi nelle scuole dai giovani con notevoli risultati, è diventata simbolo di un'arte moderna ormai riconosciuta ufficialmente e diffusa con mostre e rappresentazioni da artisti, divenuti famosi, che hanno formato una vera e propria corrente nell'arte contemporanea. Le lavorazioni possibili con il pirografo sono infinite perchè dettate dalla fantasia e dall'estro dell'operatore: dall'esecuzione di bassorilievi, al cesello, all'ornato, al taglio, alla brunitura o daratura su legno, alla rifilatura, taglio materie plastiche (non termoindurenti), all'intaglio di maschere su corteccia d'albero, a lavori di modellismo su balsa.