VERITAS SHORT-BLADE HONING GUIDE
VERITAS SHORT-BLADE HONING GUIDE

Cè ancora qualcuno tra gli appassionati delle lavorazioni manuali che non conosce Veritas? E che non sa dell’innovazione, se non rivoluzione, che ha portato in quel settore negli ultimi venti- venticinque anni? Forse giusto qualcuno che è appena stato irretito dal fascino del legno e di quel modo antico di lavorarlo, sempre ammesso che non sia ancora portato avanti sfogliando qualche numero di Legno Lab e che viva in qualche località remota da dove sia impossibile collegarsi a una qualsiasi rete. Troppo pochi comunque per annoiare con l’ennesima presentazione. Rivolgendoci dunque alla folta schiera degli altri (di cui siamo senz’altro fra i capostipiti), crediamo siano stati comunque pochi quelli che potevano immaginare che il produttore canadese, a corto di idee, potesse tirare fuori due nuove guide per l’affilatura, assai poco innovative peraltro. Ne aveva già un paio a catalogo, di cui una bestseller praticamente incontrastata. No, non era logico pensarlo. La prima si chiama Side-Clamping Honing Guide ed è sostanzialmente la rivisitazione in chiave Veritas delle guide a due aste e rullino che prendono le lame sui bordi tra due ganasce, tra le quali la più conosciuta e datata è la Eclipse. L’altra è quella dall’aspetto più originale, la Short-Blade Honing Guide di questa recensione.

E’ un attrezzo veramente essenziale, di quelli che se fossero in ghisa anziché in fusione di alluminio e mostrassero ossidazione e ruggine invece di una spessa verniciatura, potresti tranquillamente pensare di essere di fronte a un prodotto Stanley del dopoguerra. E’ semplice un piatto, ribassato in mezzo dove va la lama, con due morsetti sopra e un rullino sotto. Rispetto alla larghezza il rullino è decentrato, così quando lo si poggia in piano da una parte il piatto si inclina con un angolo di 25° dall’altra di 30°. Per la verità questi angoli non hanno nessuna rilevanza pratica, come potrete leggere più avanti in una delle ultime didascalie.

   

La Veritas Short-Blade Honing Guide vista da sopra assieme alla sua dima e dal basso.

Si chiama Short-Blade Honing Guide ma può affilare lame lunghe e corte di larghezza massima di 2 5/8” (circa65 mm)

Il rullino è un cilindro di ottone forato per il passaggio di una spina d’acciaio, a sua volta forata e filettata alle estremità per accettare le due viti che fissano l’insieme alla fusione. Due piccole strisce di neoprene attaccate sul piatto impediscono alla lama di scivolare fuori posizione quando si stringono i morsetti o durante l’affilatura.

La lama viene bloccata alla guida dall’alto con la pressione dei due morsetti. Due strisce in neoprene (nell’immagine si vede quella posta sul lato dei 25°) aiutano nel mantenimento della posizione.

La Veritas Short-Blade Honing Guide è accessoriata da una dima per l’impostazione dell’angolo di affilatura che fornisce il riferimento per angoli di 25° su una faccia e di 30° su quella opposta. La guida ci va posizionata sopra inserendo il rullino nell’apposita scanalatura semicircolare mentre la lama va poggiata sul piatto e fatta avanzare fino a incontrare una delle battute poste sul lato opposto. Essendo la posizione della lama quella da tenere nell’affilatura, il bisello è rivolto verso il basso. Le battute hanno per questo una conformazione a gradini così che al variare dello spessore della lama, la dima continui a fornire dei riferimenti corretti. Sono tre, per spessori di 1/8”, 3/16” e ¼” ( 3,17 – 4,76 –6,35 mm).
                                                                                                                                                                                                 La dima ha una porzione centrale rialzata su cui la guida poggia con i suoi piedini durante il settaggio. Questo fa sì che una volta in uso i piedini risultino leggermente rialzati per non strusciare sull’abrasivo.

Nella confezione oltre al foglietto illustrativo si dovrebbe trovare uno spessore (il nostro lo abbiamo quasi certamente perso prima della prova) che consente di formare e affilare un micro smusso. Si può utilizzare in due modi: nel settaggio, interponendolo tra la battuta della dima e la lama (il che comporta lo smontaggio e il rimontaggio della lama in un processo completo di affilatura smusso + microsmusso), oppure durante l’affilatura, ponendolo semplicemente sotto il rullino.

                                           

La guida si impugna facilmente e può essere usata sia rivolgendo la lama in avanti che verso l’operatore. 

         Due modi per affilare il microsmusso con lo spessore; in fase di setup o nell’affilatura. Nel primo caso la sua interposizione porta ad arretrare la lama, nell’altro a sollevare il rullino rispetto alla superficie abrasiva. In entrambi i casi quello che cambia è l’angolo di affilatura.     
     

Nella prova d’uso quello che si apprezza è il rapporto tra dimensioni e peso. La guida è leggera ma non piccola, non ci si trova con qualcosa che non si sa come, ma soprattutto, dove metterci le dita sopra per muoverla avanti e indietro. Ci si lavora bene sia rivolgendo la lama in avanti che al contrario, verso l’operatore. Il pollice di larghezza del rullino conferisce un’ottima stabilità alla corsa, anche quando si affilano lame strette come quelle delle sponderuole.

Lo sbalzo in avanti della lama consente di lavorare facilmente anche la faccia maggiore del ferro senza che ci sia il bisogno di rimuovere la lama.

 La ridotta separazione tra i piedini e la superficie abrasiva porta a consumarli un poco. Non è un problema: ciò che comanda l’angolo di affilatura è lo sbalzo del ferro e non l’angolo con cui la guida appoggia in piano o sulla dima quando la lama non c’è.

La guida è certamente basilare nella sua concezione, mancano tutte le possibili regolazioni e la miriade di angoli che si possono affilare con l’MKII, la bestseller di cui sopra, ma la semplicità e l’efficacia di questa guida fanno riflettere sui molti gingilli che siamo ormai abituati ad avere nei nostri laboratori.

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